Bebe Vio è “l’Italiana dell’anno” per Famiglia Cristiana


Domani in edicola su Famiglia Cristiana: Bebe Vio, intervistata in esclusiva e nominata “l’Italiana dell’anno” dal settimanale

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28/12/2016       PERIODICI

Famiglia Cristiana ha scelto Bebe Vio per la settima edizione di “Italiano dell’anno”, riconoscimento che il settimanale assegna a un personaggio  che si è distinto durante l’anno per  le imprese raggiunte e i valori esemplari che ha rappresentato a beneficio della collettività. La scelta è caduta su di lei, spiega il direttore di Famiglia CristianaAntonio Rizzolo, “per la sua vitalità esplosiva, per il suo coraggio e perfino il gusto di accettare le sfide che la vita le ha posto davanti”.

La campionessa paralimpica per il settimanale ha rivoluzionato “qualunque idea preconcetta sulla disabilità” e ha mostrato a tutti che un dramma può diventare occasione di rinascita. Nella lunga intervista esclusiva concessa al settimanale Bebe Vio parla della sua vita, della forza che le trasmettono i genitori e i suoi due fratelli Nicolò e Maruia Sole, dei suoi momenti bui e della rinascita, con il successo che l’ha portata fino alla Casa Bianca come italiana rappresentativa.

“Il 2017”, dice, “mi riporterò alla normalità. Non solo perché devo concentrarmi e riprendere ad allenarmi, ma anche perché mi aspetta un passo importante: vado a vivere da sola e comincio a lavorare”.

“Non nascondo le mie protesi”, continua la campionessa, unica schermitrice al mondo a tirare senza i quattro arti e senza la mano armata, “perché  fanno parte di me, vado fiera delle protesi e delle mie cicatrici, anche se capisco che non tutti le vivono così. Per me sono un aggettivo positivo. Non è vanità, è che quando ti piaci sei in pace con te stesso e stai bene. Sarei contenta se questo mio modo di essere aiutasse chi non si piace ad apprezzarsi”. E aggiunge: “La disabilità è vista come una cosa brutta, spaventosa, ma accade anche perché è ancora troppo sconosciuta, nel momento in cui vivi e davvero fai pace con te stesso come sei, i limiti si superano”.


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