Cosa resta per i cattolici italiani del Giubileo della Misericordia dopo la chiusura da parte di papa Francesco della Porta Santa, il 20 novembre scorso? Famiglia Cristiana ha commissionato un sondaggio esclusivo all’Istituto di sondaggi Demopolis, in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Cuneo.
L’Anno Santo ha generalmente lasciato un segno nei credenti. Rispetto al passato i cattolici italiani si sono confessati più frequentemente (per il 20 per cento del sondaggio), hanno compiuto maggiori gesti di solidarietà (il 78 per cento) hanno perdonato qualcuno (il 56 per cento) mentre un quarto degli intervistati dichiara di pregare di più.
“Per i due terzi dei cattolici italiani”, scrive Pietro Vento, direttore di Demopolis, nel commentare il sondaggio, “il Giubileo della Misericordia è stato un’occasione di profonda riflessione: utile anche per riaccendere l’attenzione della comunità dei fedeli e dell’umanità nel suo complesso sugli ultimi, i poveri e gli esclusi, per scuotersi dall’indifferenza e ricordare la centralità della misericordia e del perdono come dimensione essenziale della testimonianza cristiana”.
L’attenzione agli ultimi e alla sofferenza degli altri, indicata dal 72 per cento, e la cultura della misericordia, segnalata dal 65 per cento del campione rappresentativo dell’universo cattolico, rappresentano “il valore principale dell’Anno santo voluto da Francesco”.
Quasi otto su dieci intervistati hanno compiuto nel 2016 un gesto di solidarietà.