Jesus di gennaio: l'inchiesta "Chiesa e n'drangheta - C'è chi dice basta"


Milano, 4 gennaio 2017 – Chiesa e 'ndrangheta. C'è chi dice basta a silenzio e paure. S'intitola così l'inchiesta che Jesus, mensile d'approfondimento e dibattiti sull'attualità religiosa della Periodici San Paolo, pubblica sul numero di gennaio da domani in edicola.

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04/01/2017       PERIODICI

A lungo la criminalità organizzata calabrese ha sfruttato i riti religiosi per affermare il proprio potere, fra inchini e infiltrazioni nelle processioni, e non solo al santuario di Polsi, noto per i summit delle famiglie 'ndranghetiste. Ma dopo le parole del Papa, che nel giugno 2014 a Cassano allo Ionio disse che gli uomini della 'ndrangheta «non sono in comunione con Dio, sono scomunicati», qualcosa sta cambiando. 

I fedeli hanno preso a fidarsi dei preti più impegnati e, se sostenuti, denunciano ad esempio chi li taglieggia. In diverse diocesi sono poi nati i decaloghi per le processioni "pulite", con regole e attenzioni per tenere la criminalità organizzata lontana dalle manifestazioni di fede e il tema viene affrontato e studiato anche nei seminari. 

«Francesco per la prima volta, più che ai mafiosi, si è rivolto ai vescovi e agli uomini di Chiesa. Da allora vedo le posizioni di alcuni vescovi molto più chiare e determinate contro la criminalità organizzata», nota Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro

«La strada è ancora lunga ma l'impegno della Chiesa è di prospettare soluzioni concrete: gli antidoti sono regole severe per i riti, denuncia e formazione», commenta monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabrese. 

«Proponiamo - prosegue mons. Bertolone - quello che mi piace definire il "metodo Puglisi": legalità e fedeLa Chiesa professa con coraggio che, per sconfiggere il male, ciascuno deve fare il proprio dovere fino in fondo. E alla Chiesa si deve chiedere di essere Chiesa, educatrice delle coscienze nello spirito e nell'insegnamento del Vangelo, senza più incertezze né tentennamenti».


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