24/03/2017
LIBRI
Ha ancora senso fare teologia oggi? E quale sarebbe tale senso? Possiede ancora uno spazio di risonanza pubblica, la teologia oggi?
Il presente volume vuole rispondere proprio a questi interrogativi, nella consapevolezza che nella vita della Chiesa il lavoro teologico è un ingrediente essenziale. Non basta, infatti, all’annuncio del Vangelo nel nostro tempo né l’opera del magistero, per quanto illuminato e profetico, né il semplice agire pastorale, per quanto impegnato e generoso. Serve la teologia, serve il lavoro del teologo, inteso come lo sforzo continuo di pensare e dire ciò che è capitato con Gesù – l’evento Gesù – in modo che tale novità sia sempre più a disposizione della generazione cui appartiene il teologo stesso.
La teologia, nota il nostro autore, che su questo aspetto riprende e approfondisce le felici intuizioni del teologo benedettino Elmar Salmann, deve tornare a navigare in mare aperto, costruendo ponti tra il Vangelo e la storia, e viceversa. Solo così potrà affrontare di petto il suo specifico compito: quello di dire Dio nel tempo della postmodernità, di coglierne le tracce, di lasciarne emergere la mite e feconda presenza in mezzo al travaglio di un mondo sempre più frastornato dalle sue stesse conquiste e dalla sua stessa potenza.
Armando Matteo, Il Dio mite – Una teologia per il nostro tempo, Edizioni San Paolo 2017, pp. 256, euro 22,00.
ARMANDO MATTEO insegna Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma. È autore di numerosi saggi, alcuni dei quali tradotti all’estero. Di recente ha dato alle stampe: L’adulto che ci manca. Perché è diventato così difficile educare e trasmettere la fede, Cittadella, Assisi 2014; Insegnare agli ignoranti. Imparare è nascere di nuovo, EMI, Bologna 2015; Tutti muoiono troppo giovani. Come la longevità sta cambiando la nostra vita e la nostra fede, Rubbettino, Soveria Mannelli 2016.
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