05/06/2018
LIBRI
“A me è cambiata la vita quando, mentre mangiavo la pastasciutta, guardavo il telegiornale e vedevo i morti nel Mediterraneo. Mi son detto: non è accettabile umanamente che mentre io sono qua tranquillo c’è gente che in questo momento sta morendo. E non è un film”.
Così esordiva a Tv2000, nel programma “Revolution”, don Luca Favarin, spiegando il motivo per cui, a un certo punto della sua vita, ha deciso di dedicarsi agli ultimi. C’è molto di papa Francesco in questo prete che, dal 2000 a oggi, sembra aver vissuto cento vite in una: dalla parrocchia, al servizio ai senza tetto, all’impegno contro lo sfruttamento della prostituzione, ai viaggi in Africa, quell’Africa da cui vengono e fuggono i più poveri della terra, quelli che noi “vorremmo più bravi, più puliti e meno fastidiosi”; quelli che i nostri telegiornali trattano come animali da circo, mettendoli in mostra quando sono violenti e nascondendoli quando “non fanno nulla di interessante”.
Questo, che è il suo primo libro (e forse l’ultimo, come suol dire don Luca, prete che certamente disturba quanto i suoi poveri), racconta un’esperienza di scelta cristiana che nasce dal basso, un’esperienza di prete che ha la forza profetica e che si mette in scia delle grandi figure “di strada”: Mazzi, Ciotti, Rigoldi, Benzi soprattutto.
Luca Favarin, Animali da circo. I migranti obbedienti che vorremmo, Edizioni San Paolo 2018, pp. 272, euro 18,00.
LUCA FAVARIN, prete cattolico di Padova, da molti anni ha maturato esperienza di vita accanto ai poveri, dopo aver realizzato decine di progetti in diversi paesi africani, e “abitando” la strada ha avviato, negli anni, progetti di incontro con vittime di tratta, persone senza dimora e carcerati. Ha fondato ed è presidente di Percorso Vita onlus, organizzazione che si occupa di migranti, minori e forme estreme di povertà, dove fare accoglienza diventa anche un laboratorio di pensieri e riflessioni sociali e politiche.
Questa opera è acquistabile su sanpaolostore.it