06/11/2018
LIBRI
Il Salvatore di Andrej Rublëv, la Madonna di Montefeltro di Piero della Francesca, la Trinità di El Greco, la Sepoltura e la Cattura di Cristo del Caravaggio: che cosa accomuna queste cinque immagini sacre, dipinte in tempi, ambienti e stili diversi, e a cui il presente volume è dedicato? Un’intuizione interpretata con tutta l’originalità e la genialità di ciascuno dei loro autori: non c’è competizione di sorta tra Dio e l’uomo, poiché in Gesù Cristo è apparso, al di là di ogni possibile dubbio o equivoco, che «Dio è per noi» (Rm 8,31) e «noi siamo per lui» (1Cor 8,6).
Così inteso, il tenore umanistico che accomuna queste immagini tradisce una visione della condizione e dell’identità umana che risente in profondità della manifestazione verificatasi in Gesù Cristo, «immagine del Dio invisibile» (Col 1,15). Come molta parte dell’arte sacra occidentale e orientale, sostiene l’autore del libro, anche queste cinque immagini affondano le proprie radici, oltre che nella sacra Scrittura, in una variegata tradizione liturgica spirituale e dottrinale alla quale non hanno unicamente conferito una forma pittorica ma che hanno simultaneamente interpretato e contribuito a indagare.
Sergio De Marchi, L’immagine e le immagini. Volti di Cristo da Rublëv a Caravaggio, Edizioni San Paolo 2018, pp. 256, euro 30,00.
SERGIO DE MARCHI, presbitero diocesano, è docente di Teologia sistematica nella sede di Padova della Facoltà Teologica del Triveneto e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova. L’ultimo volume che ha pubblicato è stato: Gesù. I primi trent’anni. Un’indagine biblico-narrativa, Cittadella, Assisi 2015.
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