"Convoglio 53" di Giuseppe Altamore


"La vera storia di Jean Khaité scampato alla deportazione".

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06/12/2019       LIBRI

Nel 1940 la Francia subisce l’umiliazione della sconfitta, l’invasione delle truppe di Hitler, la divisione del Paese in due parti, l’imposizione delle leggi e dei provvedimenti razzisti concepiti a Berlino. Jean Khaieté è un giovane ebreo francese, figlio di una famiglia di emigrati sfuggiti ai pogrom della Russia zarista. Egli decide di rischiare la vita per unirsi, fuori dai confini del Paese, alle forze della “Francia Libera”, il movimento di resistenza e riscatto ideato e guidato dal generale De Gaulle.

L’iniziativa del giovane perseguitato lo porterà a una fuga spericolata in Spagna, che gli salverà la vita e gli permetterà di dare il suo contributo alla vittoria contro il nazifascismo. Una storia che deve essere raccontata soprattutto perché smentisce uno dei più odiosi stereotipi contro gli ebrei: l’accusa secolare di non avere alcun senso di vera appartenenza a una “patria”, sentendosi piuttosto parte di una non meglio definita comunità internazionale… per di più sospettabile di chissà quali complotti ai danni dell’umanità.

Uno degli ultimi testimoni viventi di quell’epoca di decisioni definitive ci accompagna nel cuore della reazione civile e nobile a ogni forma di antisemitismo e di razzismo.

Giuseppe Altamore, Convoglio 53. La vera storia di Jean Khaité scampato alla deportazione, Edizioni San Paolo 2019, pp. 160, euro 18,00


GIUSEPPE ALTAMORE è direttore responsabile del mensile BenEssere, la salute con l’anima del Gruppo San Paolo. Giornalista e saggista, vive e lavora a Milano da molti anni, ma le sue radici sono in Sicilia. È autore di Europa, istruzioni per l’uso (Oscar Mondadori, 1992); Tutte le parole dell’economia (Oscar Mondadori, 1994); I predoni dell’acqua (Edizioni San Paolo, 2004); Acqua Spa (Arnoldo Mondadori, 2006); I padroni delle notizie. Come la pubblicità occulta uccide l’informazione (Bruno Mondadori, 2006); Dalla stessa radice. Ebrei e cristiani, un dialogo intrareligioso (Lindau, 2016). Appassionato di storia e teologia, da qualche anno è impegnato nel dialogo ebraico-cristiano. È autore, insieme a Guido Hassan, di Auschwitz non vi avrà, una famiglia di ebrei italiani in fuga dalla persecuzione nazifascista (Edizioni San Paolo, 2018).


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