08/07/2019
LIBRI
«Vogliamo che lo Stato sequestri e confischi tutti i beni di provenienza illecita, da quelli dei mafiosi a quelli dei corrot-ti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente confe-riti, attraverso lo Stato e i comuni, alla collettività per creare lavoro, scuole, servizi e lotta al disagio». Cominciava così la petizione promossa venticinque anni fa da Libera – oltre un milione di firme raccolte – per chiedere l’approvazione della legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie.
Dalla prefazione di Don Luigi Ciotti
In libreria da domani il volume Dalle mafie ai cittadini scritto da Alessandra Turrisi e Toni Mira, giornalisti riconosciuti sensibili ed esperti da sempre su questo tema. Entrambi riescono a coniugare in questo testo l’alta, rigorosa professionalità con l’etica e la passione civile, raccontando attraverso alcune storie emblematiche la meraviglia di questo Bene sorto dal male, di questi luoghi che sono stati e continuano ad essere per tante persone, a volte per interi territori, strumenti di riscatto sociale, culturale e civile.
Dal 1996 a oggi, ben 14mila beni – tra case, terreni e attività – sono stati confiscati e restituiti alla comunità in tutta Italia. I beni delle mafie sono beni rubati alla comunità, dunque beni che alla comunità, legittima proprietaria, devono essere restituiti.
Un’inchiesta moderna, che ai dati preferisce le storie fatte di persone e luoghi, per raccontare uno spaccato di storia d’Italia fatta di riscatto, giustizia e imprenditoria pulita.
Toni Mira, Alessandra Turrisi, Dalle mafie ai cittadini. La vita nuova dei beni confiscati alla criminalità, Edizioni San Paolo 2019, pp. 256, euro 18,00
TONI MIRA, sposato e con quattro figli, è caporedattore e inviato speciale della redazione romana di Avvenire, giornale per il quale da anni cura le inchieste e i dossier di approfondimento. È tra i collaboratori dei dossier annuali Ecomafie di Legambiente e Sindaci sotto tiro di Avviso pubblico. Nel 2006 ha coordinato gli incontri-seminari sui beni confiscati organizzati da Libera in Campania e collaborato alla realizzazione della prima edizione di Contromafie, gli Stati generali dell’antimafia. Nel 2007-2008 è stato docente del corso di formazione professionale sulla gestione dei beni confiscati, organizzato nell’ambito del Pon sicurezza del Ministero dell’Interno e coordinato da Libera. Nel 2006 ha vinto il premio “Ambiente e legalità”, assegnato da Legambiente alle persone che in vari settori si sono particolarmente impegnati nella difesa della legalità e dell’ambiente. Nel 2007 ha vinto il “Premio Saint Vincent” per il giornalismo d’inchiesta, il maggior riconoscimento italiano nel campo dell’informazione. Nel 2018 ha ricevuto il premio “Franco Giustolisi” per il giornalismo d’inchiesta.
ALESSANDRA TURRISI, giornalista palermitana, sposata e madre di due figli, lavora per i quotidiani Avvenire e il Giornale di Sicilia, collabora con i periodici Credere e Il Gattopardo. Dalla metà degli anni Novanta, segue le cronache siciliane, con particolare attenzione agli aspetti sociali. Ha pubblicato i volumi Il cuore in testa. 10 anni di impegno dell’associazione Apriti Cuore a Palermo, Navarra editore, sull’esperienza dell’accoglienza di bambini e ragazzi abusati e allontanati dalla famiglia, ed Era d’estate, Pietro Vittorietti editore, che raccoglie testimonianze di giovani al tempo delle stragi di mafia. Nel 2017 ha pubblicato per San Paolo Edizioni, Paolo Borsellino. L’uomo giusto e nel 2018 La scelta volontaria. La storia di AIL Palermo, modello di impegno civile, il racconto di come un’associazione di volontari ha determinato un esempio di buona sanità.