26/06/2019
LIBRI
"Dopo lunghi anni di esperienze spirituali e incontri con uomini delle diverse tradizioni religiose, ho acquisito una nuova visione del mondo. L’incontro con la Luce mi ha illuminato sulla realtà ultima dell’esistenza, la fede e la salvezza dell’anima".
Dieci anni dopo la prima pubblicazione di Mendicante di luce, la nuova edizione rinnovata e ampliata del viaggio spirituale di Masterbee, raccontato in prima persona, si arricchisce di episodi, incontri e perdite (in particolare quella dell’amata Kicka, moglie e compagna di viaggio).
Il suo cammino, che lo ha portato a contatto con mistici, asceti e personalità di svariate culture e religioni, dalla Germania alla Grecia, dall’induismo al buddismo, in cerca di una spiritualità che oltrepassasse la sfera mentale e la dimensione egotica e approdasse alla fede, lo conduce, infine, alla religione cattolica e lo fa portavoce di una religiosità contemplativa dalle sfumature uniche. La prefazione di padre Raniero Cantalamessa impreziosisce un testo che, scritto da Masterbee proprio su invito del predicatore cappuccino, ha fatto epoca, un libro che, in una Chiesa dialogante come quella di papa Francesco, può aprire strade inesplorate e fornire nuovi spunti di riflessione.
Masterbee, Mendicante di luce. La via che non tradisce l’amore e la libertà, Edizioni San Paolo 2019, pp. 368, euro 20,00
MASTERBEE Svizzero-tedesco di nascita e abbandonato dalla madre in tenera età, è stato adottato da una famiglia molto severa, dove il padre, protestante dalla morale assai rigida, usava imporre la disciplina con violenza talvolta impensabile. Ha conosciuto il buddismo zen all’età di quindici anni in Svizzera, ha viaggiato per tutta l’Europa per motivi di studio, incrociando a Parigi personaggi come Sartre, Giacometti, Chagall, Picasso e, a Berlino, Klaus Kinski e l’intellighentia letteraria. A Istanbul ha conosciuto i mistici sufi, sull’Himalaya i santoni e i guru. È stato discepolo di Krishnamurti, di Tat Wala Baba e di tanti altri conosciuti e sconosciuti, ha vissuto in ashram induisti e monasteri buddisti tibetani. Finché un giorno ha incontrato uno starec, un eremita ortodosso, che ha dato corpo alla sua voglia di Dio trasmettendogli la Preghiera del cuore. I suoi quadri sono esposti in varie parti del mondo e anche al Museo d’arte vaticano (fu lì che conobbe Paolo VI, mentre in tempi più recenti ha incontrato Papa Francesco). Oggi insegna anche nei monasteri cristiani. Il libro è il racconto in prima persona di questa grande avventura umana, che ha trovato il suo sbocco naturale nel cristianesimo.