Disponibile il numero di novembre-dicembre del mensile bibliografico "PagineAperte"


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19/11/2019       PERIODICI

Si avvera il sogno di Martini

Editoriale del direttore responsabile Vincenzo Marras

 

Una bella notizia. Ce l’ha comunicata papa Francesco il 30 settembre scorso, memoria liturgica di san Girolamo, con la lettera apostolica Aperuit illis,
con la quale istituisce la Domenica della Parola: «Stabilisco che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Questa Domenica della Parola di Dio verrà così a collocarsi in un momento opportuno di quel periodo dell’anno, quando
siamo invitati a rafforzare i legami con gli Ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani».

Una notizia che avrebbe rallegrato il cardinale Carlo Maria Martini, indimenticato arcivescovo della diocesi di Milano, che in più occasioni aveva
manifestato il suo sogno che la Bibbia diventasse «il libro del futuro dell’Europa e dell’intero pianeta». Perché, sottolineava, «la Bibbia può essere a buon diritto considerata come il grande libro educativo dell’umanità». Solo così avremo la forza di camminare – sono parole sue – «fra tragedie e sofferenze senza perdere la speranza», e saremo capaci di riprendere il nostro cammino di credenti – religiosi e laici, uomini e donne – nella Chiesa e nella società, senza rifugiarci in una “sottocultura” intimistica, incapace di suscitare serie inquietudini e severi interrogativi. Sono infatti le Sacre Scritture che ci mettono in guardia dalle nostre paure, ci svegliano dalle nostre indifferenze, ci fanno incontrare una Chiesa aperta all’ascolto.

Una notizia, infine, quella dell’istituzione della Domenica della Parola, di cui si sarebbe compiaciuto il nostro beato fondatore, don Giacomo Alberione. Per il pioniere dell’evangelizzazione con gli strumenti di massa la diffusione delle Sacre Scritture fu un’autentica “ossessione” apostolica: per le sue figlie e i suoi figli non doveva esserci che un impegno: «il libro che dobbiamo particolarmente diffondere è la Bibbia. Più di tutti e prima di tutti. Sempre».

Noi vogliamo cogliere in questa coincidenza l’invito a rilanciare la nostra vocazione, quella delle figlie e dei figli di don Alberione, che traducono nell’apostolato editoriale delle rispettive editrici, Paoline e San Paolo – e PagineAperte ne dà puntualmente conto –, la solenne affermazione dell’Apostolo delle genti: «Verbum Dei non est alligatum», la Parola di Dio non è incatenata. E saprà mettere in ognuno una sana impazienza contro il torpore, l’inerzia distratta, il vociare vano e vacuo.

Buone letture.


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