02/09/2019
LIBRI
A chi si accinge a leggere queste pagine - e dunque non si accontenta più di cattive approssimazioni e di slogan capziosi - [l’autore] sa offrire dati e vicende, approfondimenti e analisi che restituiscono verità umana ed esatte ragioni e proporzioni a un fenomeno che da questa parte del mondo e del mare bisogna smettere di mistificare e strumentalizzare e decidersi a interpretare correttamente e a co-governare con lungimiranza.
(Dalla prefazione di Marco Tarquinio)
Sulla loro pelle si scrive, sulla loro pelle si genera consenso, sulla loro pelle si specula, sulla loro pelle si litiga: mai come oggi la questione migratoria sta cambiando il dibattito politico, mettendo addirittura in dubbio il ruolo dell’Unione europea. Distorta dalle fake news, stravolta da una narrazione tossica, la materia soffre anche per la cronica assenza del doppio sguardo, capace cioè di raccontare quello che sta accadendo in Africa: se infatti la crisi migratoria di questo decennio è stata caratterizzata inizialmente dagli esodi siriani, oggi il flusso momentaneamente tappato in Libia nelle galere dei trafficanti è quello che scorre dalle rotte africane. La sete, la fame e i piedi che fanno male, la sensazione di alienazione, la paura di non farcela: su 20 milioni di persone in movimento ogni anno in Africa in cerca di opportunità di lavoro e vita migliori, solo 2 milioni si dirigono verso nord. Ma la popolazione africana in due anni raddoppierà, quella europea resterà stabile. Occorre allora rivedere le politiche migratorie che non possono limitarsi a chiusure, muri e a spaventare i cittadini, ma devono trovare un equilibrio tra la libertà di restare, quella di partire e le necessità europee di manodopera, di preservazione del welfare e della identità. Serve una nuova visione per crescere con reciproci vantaggi, cambiando i paradigmi: una visione alla quale la Chiesa cattolica ha offerto molti contributi, perché, d’altra parte, siamo tutti migranti…
Paolo Lambruschi, Sulla loro pelle. Il fenomeno migratorio d’Africa ostaggio della politica, Edizioni San Paolo 2019, pp. 224, euro 17,00
PAOLO LAMBRUSCHI - Nato a Milano nel 1966, è giornalista professionista dal 1992. Inizia collaborando con alcune emittenti radio televisive milanesi e il settimanale Il Nostro Tempo. Ha diretto il mensile di strada Scarp de’ tenis e il mensile di finanza etica Valori. Come inviato di Avvenire, si è occupato prevalentemente di vicende di immigrazione, povertà e traffico di esseri umani. Nel settembre 2014 è stato nominato capo della Redazione degli Interni per poi tornare, nel 2018, a fare l’inviato dedicandosi soprattutto al tema delle migrazioni. Nel 2011 ha vinto il Premiolino, uno dei più antichi e importanti premi giornalistici.