"Quel brigante di Gesù" di Frate Alfonso detto Tartufone


"Come salvarsi la vita morendo su una croce". Un libro profondo e allo stesso tempo divertente. Il ricavato di questo libro sarà devoluto per finanziare i progetti della pastorale giovanile dell’Ordine dei Minimi.

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25/05/2020       LIBRI

«Puoi prendere anche le batoste dalla vita, subire pure tutte le ingiustizie di questo mondo ed entrare in crisi, chiu­derti in te stesso, isolarti, stare nella rab­bia e con la morte addosso, ma a un cer­to punto l’amore eterno di Cristo morto e risorto, che in te è presenza viva, ti farà sentire la nostalgia di un’autenticità non vissuta che ti chiede la carità di mani­festarsi perché ti vuole far star bene». Così frate Alfonso, nell’Introduzione, ci presenta il grande tema di questo libro che altro non è che il cammino, dietro le tracce di quel Gesù che per molti fu un brigante, al punto che gli fecero fare la fine del brigante, ma che dalla sua fine “maledetta” ci ha aperto un mondo pos­sibile.

Con la gentilezza, l’ironia e la profon­dità che lo caratterizzano, frate Alfonso conferma, in queste pagine, di saper en­trare nel mistero dei Vangeli, nel centro della vita di Cristo, portando il mistero presso l’uscio delle case dove vivono le anime semplici e in ricerca. Magica­mente, grazie al suo modo insieme leg­gero e intenso di affrontare i temi sen­sibili della pagina biblica succede che, nell’ascolto della Parola e in mezzo ai sorrisi, nella stanza di ciascun lettore, inizia a entrare luce, vien voglia di spol­verare, di mettere a posto, di aprire le finestre e di ricominciare. 

Alfonso Longobardi detto Tartufone, Quel brigante di Gesù. Come salvarsi la vita morendo su una croce, Edizioni San Paolo 2020, pp. 256, euro 18,00

Alfonso Longobardi detto Tartufone è nato e l’hanno visto crescere in età, scemenza e panza nelle palazzine po­polari di Sant’Antonio Abate (NA). Per grazia ricevuta non si è riprodotto. Ufficialmente non ha mai detto una parolaccia, mai rubato, né ucciso ed è comunque quella classica persona, come accade di solito, di cui se ne può par­lare bene soltanto dopo la morte per una questione di rispetto ai defunti. Scultore, poeta e pittore non lo è mai stato. È frate e sacerdote dell’Ordine dei Minimi di san Francesco di Paola. Vive a Roma, nel convento santuario di Sant’Andrea delle Fratte, dove la Vergi­ne Maria apparendo a un giovane, Al­fonso Ratisbonne, lo convertì all’istante con la sua bellezza raggiante. Frate Al­fonso ha bisogno di fare un’esperienza alla Ratisbonne, non nel senso di avere un’apparizione mariana, quanto di una conversione: tra tutti i titoli accademici veri o presunti che possiede, il bisogno di una conversione a vita è l’unica cosa di lui che è interessante sapere. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Gesù mangiava a scrocco (2017).


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