06/04/2021
LIBRI
Questa ricostruzione della vicenda napoleonica offre una prospettiva che, fino a oggi, mancava: la lettura del complesso rapporto che Bonaparte ebbe con la Chiesa del suo tempo e che, al di là delle sue intenzioni, trasformò in maniera definitiva il futuro delle relazioni tra Chiesa e Stato.
Luca Crippa, apprezzato autore di libri di ricostruzione storica e sempre capace di far vivere un’esperienza di immersione in tempi affascinanti e più o meno noti, presenta qui un viaggio nei primi decenni del XIX secolo, così da proporre Napoleone non solo nel ruolo ben noto del condottiero, ma anche in quello incarnato del “primo Anticristo” dell’epoca moderna.
Il lettore sarà così accompagnato alla scoperta della visione religiosa (spirituale e sociale) dell’imperatore francese (anche nella sua vita privata) e, di conseguenza, dei suoi rapporti con la Chiesa cattolica e con i due papi che la guidarono negli anni del suo potere: Pio VI, che nel 1798 i francesi cacciarono da Roma e costrinsero a morire in esilio in Francia, e Pio VII, che di Napoleone fu prigioniero dal 1809 al 1814.
Per la Chiesa, furono anni di aperta persecuzione, con la requisizione forzata di beni ecclesiastici, la dispersione di interi ordini religiosi, la chiusura dei conventi, la nomina di vescovi fedeli al sovrano francese.
Napoleone e i suoi due papi è il racconto di un’epoca storica le cui istanze non sono ancora completamente risolte e che, a duecento anni dalla morte dell’uomo che volle cambiare l’Europa moderna, ha ancora molto da dire.
Luca Crippa, Napoleone e i suoi due papi, La Chiesa alle prese con il primo “Anticristo” della storia moderna, Edizioni San Paolo 2021, pp. 240, euro 22,00
Luca Crippa, nato nel 1964, risiede a Saronno. È consulente editoriale, saggista e scrittore di fiction e docu-fiction. Per San Paolo ha pubblicato il romanzo La contessa di Porta Pia (con Maurizio Onnis, 2011), la biografia di Marcello Candia Fare bene il bene (2016) e, per la collana storica “Eretici o profeti”, le biografie di Giordano Bruno (2020), Matteo Ricci e Martin Lutero (2021).