26/07/2023
«Per ridare un’anima alla politica, serve tornare alla centralità della persona e lottare per una reale uguaglianza». Invitando a uno scatto di coscienza civica, don Stefano Stimamiglio, direttore di Famiglia Cristiana, commenta il convegno di Camaldoli tenutosi dal 21 al 23 luglio nel suo editoriale dal titolo “I cattolici al capezzale di una democrazia malata” nel numero del magazine in edicola da giovedì 27 luglio.
«L'incontro – che ha ripercorso le principali linee guida del “codice di Camaldoli” – è servito a ricordarci come di quell’esperienza di lavoro comune ci sia bisogno ancora oggi», continua don Stimamiglio riferendosi al contesto di crisi in cui si trova il Paese.
In Italia – sottolinea citando le parole del cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi – «uno dei principali problemi è il divorzio tra cultura e politica con il risultato di una “politica epidermica, a volte ignorante, del giorno per giorno, con poche visioni, segnata da interessi modesti ma molto enfatizzati».
A fronte di una tenuta democratica a rischio e al «profilarsi di due nuovi padroni - l’algoritmo e l’intelligenza artificiale - che esprimono la tentazione dei poteri forti di dominare la persona umana», il direttore di Famiglia Cristiana fa sue le direttrici evidenziate dall'ex ministro Marta Cartabia a Camaldoli: «L'aspirazione all’unità, sia all’interno del mondo cattolico sia nel confronto con le altre istanze politiche, la centralità della persona di fronte allo Stato; un’uguaglianza sostanziale, e - infine - «la difesa della funzione sociale della proprietà».